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L’acqua è un potente attivatore di Paure

25 Settembre 2025 by

Elena Cantaboni

L’acqua è un potente attivatore di paure, sia per i bambini che per gli adulti. La sua natura fluida e imprevedibile, la sensazione di perdita di controllo e la necessità di affidarsi a un ambiente sconosciuto possono generare ansia e insicurezza. La paura dell’acqua non è irrazionale: è un meccanismo di difesa innato che, se non gestito correttamente, può diventare un ostacolo insormontabile. Il metodo SwimBabySwym, consapevole di questi meccanismi, si propone di trasformare l’acqua da fonte di paura a un luogo di fiducia e crescita, agendo su diversi livelli della persona.

L’aspetto psicologico

A livello psicologico, la paura dell’acqua può scatenare pensieri negativi come “non ce la faccio”, “affogo”, “non sono capace”. Questi pensieri limitanti si radicano nella mente e creano un blocco che impedisce al bambino di esplorare e apprendere.

Il metodo SwimBabySwim interviene su questo aspetto attraverso la riprogrammazione del significato che diamo alle situazioni che si verificano in acqua. L’approccio graduale e giocoso, le lodi costanti e l’assenza di pressioni trasformano l’esperienza in acqua da un potenziale trauma a un’opportunità di successo. Il bambino inizia a sostituire i pensieri di paura con la consapevolezza delle proprie abilità, imparando a fidarsi di sé stesso e delle proprie capacità.

L’aspetto emotivo

La paura dell’acqua si manifesta con emozioni intense come ansia, pianto, rabbia e frustrazione. Il bambino, non avendo gli strumenti per verbalizzare queste emozioni, le esprime attraverso il comportamento. Le lacrime iniziali non sono un segno di fallimento, ma l’espressione di un disagio che il metodo SwimBabySwim accoglie e gestisce con empatia.

L’accettazione emotiva è un pilastro del metodo. Il genitore, guidato dall’insegnante, impara a non giudicare il pianto del bambino, ma a interpretarlo come una espressione di frustrazione e/o una richiesta di aiuto e rassicurazione. Il contatto fisico, le parole gentili e la vicinanza emotiva sono strumenti che aiutano il bambino a sentirsi al sicuro, a riconoscere e a regolare le proprie emozioni. Superando la paura in acqua, il bambino impara a gestire le emozioni anche in altri contesti, rafforzando la sua resilienza.

L’aspetto comportamentale

La paura si traduce in comportamenti di evitamento, come aggrapparsi al genitore, rifiutare di entrare in acqua o urlare. Questi comportamenti sono meccanismi di difesa automatici che il bambino mette in atto per proteggersi da ciò che percepisce come una minaccia.

Il metodo SwimBabySwim affronta questi comportamenti non con la forza, ma con una esposizione graduale e controllata agli stimoli temuti.  L’esposizione all’acqua avviene in modo controllato e positivo, partendo da giochi semplici e divertenti. L’uso di oggetti galleggianti, il contatto pelle a pelle e il gioco libero riducono la tensione e trasformano l’attività in un momento di gioia. La ripetizione costante di esperienze positive porta il bambino a cambiare i suoi comportamenti di evitamento in comportamenti di esplorazione e curiosità. L’obiettivo è sostituire la risposta di ansia legata allo stimolo con uno stato di serenità e divertimento, creando una nuova associazione più sana e allontanando la risposta emotiva negativa originaria

L’aspetto motorio

La paura blocca anche il corpo. La tensione muscolare, la rigidità e la mancanza di coordinazione sono risposte fisiche allo stress. Un bambino spaventato non riuscirà a rilassarsi in acqua, rendendo impossibile l’apprendimento delle abilità motorie necessarie per il galleggiamento e il movimento.

Il metodo SwimBabySwim lavora sul rilassamento e sulla consapevolezza corporea. Attraverso esercizi specifici, il bambino impara a rilasciare le tensioni muscolari, a percepire il proprio corpo in un ambiente diverso e a muoversi con fluidità. L’equilibrio acquatico, una delle competenze chiave del metodo, non è solo un’abilità tecnica, ma una manifestazione della fiducia che il bambino ha nel proprio corpo.

L’aspetto sociale

Il contesto sociale in cui si svolge l’attività ha un impatto enorme sulla percezione della paura. La presenza del genitore è un fattore di sicurezza insostituibile. La fiducia nel genitore si riflette nella fiducia nell’ambiente circostante.

Il metodo SwimBabySwim si avvale di un triangolo di sicurezza composto dal bambino, dal genitore e dall’insegnante. L’insegnante guida il genitore, che a sua volta supporta il bambino. Questo sistema di fiducia reciproca è fondamentale per il superamento della paura. Il gruppo di coetanei, inoltre, crea un ambiente di condivisione e di apprendimento sociale, dove il bambino può osservare gli altri e sentirsi parte di una comunità. Superando la paura in un contesto sociale, il bambino acquisisce competenze che lo aiuteranno a relazionarsi in modo positivo anche al di fuori della piscina.

La sinergia tra i diversi aspetti

Il successo del metodo SwimBabySwim sta nella sua capacità di agire su tutti questi aspetti in modo sinergico. La sicurezza psicologica (fiducia in sé stessi) e la sicurezza emotiva (capacità di gestire le emozioni) si traducono in un comportamento di esplorazione e in una risposta motoria fluida e rilassata. Tutto questo avviene in un contesto sociale di supporto e fiducia, dove il genitore è il principale facilitatore.

La paura, in questo approccio, non viene negata, ma riconosciuta e affrontata. Il metodo insegna che l’acqua non è un nemico, ma un ambiente da conoscere e rispettare. Il risultato non è solo un bambino che sa galleggiare, ma un individuo più consapevole, più sicuro di sé e più resiliente, pronto ad affrontare le sfide che la vita gli presenterà.

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Elena Cantaboni

Elena Cantaboni

Dal 1996 mi occupo di AcquaMotricità Neonatale e Prenatale e ho avuto il piacere di interagire con più di 3000 famiglie.
Dal 2006 sono Docente di AcquaMotricità Neonatale alla Facoltà di Scienze Motorie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e per Fit One Promotion.
Diplomata all’ISEF, laureata in Scienze Motorie, Coach in PNL e futuro Mentore esperto in Relazioni