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Quando imparerà a nuotare il mio bambino?

31 Agosto 2025 by

piuturismo

Lo sviluppo psicomotorio è un processo complesso e affascinante che inizia fin dalla nascita e continua per tutta l’infanzia, influenzando in modo significativo la crescita fisica, emotiva e cognitiva del bambino. Ecco una panoramica dettagliata delle tappe principali:

Primi mesi (0-3 mesi):

  • Riflessi innati: Il neonato nasce con una serie di riflessi innati, come il riflesso di suzione, di prensione e di Moro, che gli permettono di adattarsi al nuovo ambiente.
  • Controllo della testa: Gradualmente, il bambino inizia ad acquisire il controllo dei muscoli del collo, imparando a sollevare e a girare la testa.
  • Primi movimenti: I movimenti sono ancora involontari e scoordinati, ma iniziano a diventare più fluidi.

Dai 3 ai 6 mesi:

  • Rotolamento: Il bambino impara a rotolare su se stesso, passando dalla posizione supina a quella prona.
  • Controllo del tronco: Il controllo del tronco migliora, permettendo al bambino di stare seduto con supporto.
  • Prensione volontaria: Il riflesso di prensione si trasforma in prensione volontaria, permettendo al bambino di afferrare gli oggetti in modo intenzionale.
  • Coordinazione occhio-mano: Il bambino inizia a coordinare i movimenti degli occhi e delle mani, esplorando gli oggetti con la vista e il tatto.

Dai 6 ai 9 mesi:

  • Stare seduto: Il bambino impara a stare seduto autonomamente, mantenendo l’equilibrio.
  • Gattonamento: Molti bambini iniziano a gattonare, acquisendo maggiore autonomia negli spostamenti.
  • Pinza fine: La presa diventa più precisa, permettendo al bambino di afferrare oggetti piccoli con la pinza pollice-indice.

Dai 9 ai 12 mesi:

  • Primi passi: Il bambino inizia a sostenersi in piedi e a muovere i primi passi, sorreggendosi ai mobili o alle mani degli adulti.
  • Coordinazione: La coordinazione dei movimenti migliora, permettendo al bambino di eseguire azioni più complesse.
  • Sviluppo del linguaggio: Inizia la lallazione e la comprensione di semplici parole.

Dai 12 ai 18 mesi:

  • Camminare: La maggior parte dei bambini inizia a camminare autonomamente, esplorando l’ambiente circostante.
  • Abilità motorie fini: Le abilità motorie fini si affinano, permettendo al bambino di manipolare oggetti piccoli e di usare strumenti semplici.
  • Gioco simbolico: Inizia il gioco simbolico, in cui il bambino imita le azioni degli adulti e usa gli oggetti in modo immaginativo.

Dai 18 ai 24 mesi:

  • Correre e saltare: Il bambino impara a correre, a saltare e a salire le scale.
  • Linguaggio: Il vocabolario si espande rapidamente e il bambino inizia a formare frasi semplici.
  • Autonomia: Il bambino acquisisce maggiore autonomia nelle attività quotidiane, come mangiare e vestirsi.

Oltre i 2 anni:

  • Lo sviluppo psicomotorio continua ad affinarsi, con un miglioramento della coordinazione, dell’equilibrio e delle abilità motorie fini.
  • Il bambino diventa sempre più abile nel gioco, nel linguaggio e nell’interazione sociale.

Tappe di Età e Competenze Acquatiche

Secondo il Metodo SwimBabySwim, le competenze natatorie non sono apprese in modo isolato, ma si sviluppano in un percorso progressivo che integra il movimento in acqua con la crescita psicomotoria e la maturazione neurologica del bambino. Si passa da una risposta istintiva a una competenza consapevole e volontaria

2 – 12 Mesi: Familiarizzazione e Riflessi

In questa fase, l’obiettivo principale non è il nuoto vero e proprio, ma la creazione di un rapporto sereno e fiducioso con l’acqua. Le lezioni si concentrano sulla stimolazione dei riflessi natatori innati e sulla familiarizzazione con l’ambiente liquido.

  • Competenze Acquisite:
    • Immersione Riflessa: Il bambino impara a trattenere il respiro sott’acqua grazie al riflesso di apnea. Non è una scelta volontaria, ma un meccanismo di protezione che viene stimolato in modo graduale e ludico
    • Galleggiamento: Inizialmente sostenuto dal genitore, il bambino sperimenta il galleggiamento dorsale e ventrale, imparando a percepire il proprio corpo sostenuto dall’acqua o da un galleggiante sviluppando un senso di sicurezza. Coi galleggianti inizia a stimolare la ricerca dell’equilibrio sin dalle prime lezioni: A 6/7 mesi sono già in grado di stare in equilibrio autonomamente spostarsi per la vasca
    • Rotolamento: Il piccolo impara a rotolare sull’asse longitudinale del corpo, passando dalla posizione prona a quella supina, una competenza fondamentale per la sicurezza e l’autonomia in acqua.

1 – 2 Anni: Autonomia e Scoperta

Il bambino inizia a esplorare l’ambiente acquatico con maggiore consapevolezza. I movimenti non sono più solo riflessi, ma diventano intenzionali.

  • Competenze Acquisite:
    • Galleggiamento autonomo: Esplorano liberamente l’ambiente piscina, hanno propulsione e direzione.
    • Galleggiamento dorsale: Inizialmente con un galleggiante fino all’autonomia
    • Rotazione: Il piccolo va in apnea ruotando di 180° dal galleggiamento dorsale
    • Spinte dal Bordo: Il bambino impara a spingersi via dal bordo della piscina per galleggiare o spostarsi autonomamente. Questo è il primo passo verso il movimento autogestito.
    • Propulsione Rudimentale: Con l’aiuto di tubi galleggianti, il bambino comincia a muovere gambe e braccia per spostarsi, sebbene i movimenti siano ancora scoordinati.
    • Immersione Volontaria: L’immersione da un atto riflesso diventa una scelta consapevole, in cui il bambino è incoraggiato a immergersi per brevi istanti per recuperare un giocattolo o raggiungere il genitore.

2 – 3 Anni: Coordinazione e Propulsione

A questa età, l’attenzione si sposta sulla coordinazione dei movimenti e sullo sviluppo delle prime forme di propulsione.

  • Competenze Acquisite:
    • Scivolamento: Il bambino impara a scivolare sull’acqua in posizione prona e dorsale, con un allineamento del corpo che riduce la resistenza. Questo esercizio affina il senso di galleggiamento e l’equilibrio.
    • Battuta di Gambe: Il bambino inizia a eseguire una battuta di gambe più coordinata e propulsiva, fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio e lo spostamento.
    • Uso di Braccia e Gambe: I movimenti di braccia e gambe vengono combinati per creare una propulsione più efficace. L’obiettivo è collegare le diverse parti del corpo in un’unica azione motoria.
    • Autonomia e sicurezza: Il bambino è in grado di percorrere distanze brevi e medie in modo autonomo a stile cagnolino o con lunghe apnee o galleggiando sul dorso, con la possibilità di scegliere la direzione e di girarsi per tornare indietro, una competenza cruciale per la sicurezza.
    • Salti e tuffi: Il bambino impara a saltare in acqua superando piccoli ostacoli, ad entrare in acqua di testa fino ai primi approcci al tuffo di testa
    • Apnea in profondità: Imparano ad immergersi x recuperare oggetti dal fondo, per passare sotto le gambe.

3 – 5 Anni: Nuoto e Stile

Questa è la fase in cui le competenze apprese si consolidano e si trasformano in un vero e proprio stile di nuoto.

  • Competenze Acquisite:
    • Coordinazione Complessa: Il bambino impara a coordinare braccia, gambe e respirazione in sequenze fluide per nuotare in autonomia.
    • Propulsione e respirazione: Apprendono la battuta di gambe e imparano a coordinare la respirazione
    • Stile Dorso: Introdotto e perfezionato insegnando la coordinazione del movimento di braccia e gambe
    • Stile Libero Rudimentale: Viene introdotto e perfezionato il crawl (stile libero), insegnando la respirazione laterale e la coordinazione del movimento delle braccia con la battuta di gambe.
    • Tuffo di testa: Si perfeziona di tuffo di testa seguito da lunga apnea o apnea profonda e recupero oggetto sul fondo.

In sintesi, il percorso Swimbabyswim non impone un unico stile dall’inizio, ma accompagna il bambino attraverso un processo di scoperta e maturazione neuromotoria, trasformando i riflessi primitivi in abilità acquatiche complesse e durature.

È importante ricordare che ogni bambino ha il proprio ritmo di sviluppo e che queste tappe sono indicative. Se si hanno preoccupazioni riguardo allo sviluppo psicomotorio del proprio bambino, è sempre consigliabile consultare il pediatra.

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