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Come si sviluppa la capacità di apnea di un neonato

13 Settembre 2025 by

ASD SwimBabySwim Italia

La capacità di un neonato di trattenere il respiro in acqua non è una competenza che si sviluppa, bensì un riflesso innato, noto come riflesso di immersione (o diving reflex). Questo riflesso arcaico è presente nel neonato e tende a scomparire nei primi mesi di vita.

Come funziona il riflesso di immersione

Quando il viso di un neonato entra in contatto con l’acqua (in particolare, con un getto d’acqua sul viso), si innesca una serie di risposte fisiologiche automatiche e involontarie:

  • Bradycardia: La frequenza cardiaca rallenta.
  • Vasocostrizione periferica: I vasi sanguigni degli arti si restringono per indirizzare il flusso sanguigno agli organi vitali (cuore e cervello).
  • Apnea: Il neonato chiude automaticamente le vie aeree, bloccando l’ingresso dell’acqua nei polmoni. Questo avviene attraverso una sorta di “valvola” naturale tra la bocca e i polmoni.

Questo riflesso è un residuo della vita intrauterina, dove il feto viveva immerso nel liquido amniotico.

Lo sviluppo della capacità di apnea

A differenza di un’abilità acquisita, il riflesso di immersione non si sviluppa, ma si estingue.

  • Nei primi mesi di vita (fino a 6-8 mesi): Il riflesso è molto forte e affidabile. Per questo motivo, i corsi di acquaticità neonatale spesso incoraggiano l’immersione dei bambini in questo periodo, sfruttando questa capacità naturale.
  • Dopo i 6-8 mesi: Il riflesso inizia a svanire gradualmente, man mano che il bambino acquisisce una maggiore consapevolezza e controllo volontario dei propri movimenti e della respirazione. Le immersioni diventano un atto volontario, non più un riflesso automatico.

L’acquaticità e la consapevolezza del respiro

L’obiettivo dei corsi di acquaticità neonatale non è solo quello di sfruttare il riflesso di apnea, ma anche di aiutare il bambino a sviluppare un rapporto positivo e sicuro con l’acqua. L’apnea non è un fine, ma uno strumento per l’esplorazione e il gioco. Gli istruttori specializzati utilizzano tecniche specifiche, come il “gioco del vento” (soffiare delicatamente sul viso del bambino prima dell’immersione), per condizionare il neonato a chiudere le vie aeree in modo consapevole, aiutandolo a trasformare l’apnea da un riflesso involontario a un’azione volontaria nel tempo.

È fondamentale sottolineare che, anche se il neonato ha questo riflesso, la sorveglianza da parte di un adulto è sempre indispensabile per la sicurezza del bambino in acqua.

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La mission di SwimBabySwim Italia è incentrata sull’offrire un’esperienza completa legata all’acquaticità per bambini, con un forte accento sulla sicurezza, l’autonomia e la consapevolezza in acqua.