
Respirazione e deglutizione del neonato
15 Luglio 2025 by
Mauro Lattuada
Quando è nato Manuel ho iniziato a scoprire un sacco di dettagli che non avevo sui neonati. Prima tra tutte il dettaglio, non così banale, che dal primo momento di vita il nostro corpo non lavora automaticamente ma tutto quello che faremo dobbiamo imparare a farlo. E questo vale anche per la respirazione e, nonostante il cesareo, Manuel aveva bevuto liquido amniotico e nel magico e stupendo momento del nostro primo incontro la presenza di liquido non gli consentiva una respirazione normale e autonoma.
La mattina dopo, libero dai liquidi e un po’ spaesato, è arrivato finalmente a fare compagnia alla mamma in camera. E nello spavento il fatto di conoscere molto bene il sistema respiratorio e cardiaco mi ha permesso di evitare qualsiasi forma di panico. Ero ovviamente preoccupato ma capivo ciò che stava accadendo e questo non ha lasciato spazio all’ansia.
Confrontandomi con i genitori la cosa che sento dire più spesso è che hanno paura che il piccolo si mandi nei polmoni l’acqua e possa soffocare facendo gli esercizi.
E’ una naturale, ovvia e giusta preoccupazione ma è del tutto impossibile che ciò accada. Le attività che si fanno sono di così breve durata e monitorate da non consentire un tempo di esposizione all’acqua superiore a qualche secondo e un colpo di tosse o un po’ di rigurgito sono il rischio massimo che il piccolo potrà dover affrontare.
Man mano che il suo cervello imparerà a gestire al meglio la deglutizione anche questi fenomeni spariranno, gestirà in autonomia l’apnea, l’eventuale bevuta e raramente il rigurgito controllandolo e gestendolo. Ovviamente va sempre mantenuta una soglia di attenzione alta ma è più esposto ai rischi quando gioca corpo libero sull’asfalto al parco giochi, sostanzialmente.
Per la parte più tecnica dell’argomento ho lasciato che fosse gemini a scriverla, non ho alcuna preparazione tecnica per entrare nel merito dell’argomento, ma per cultura generale eccome come si sviluppano respirazione e deglutizione di un neonato.
Il sistema respiratorio e la deglutizione di un neonato sono processi complessi che si sviluppano in modo coordinato durante la gravidanza e nei primi mesi di vita.
Sviluppo del Sistema Respiratorio:
Lo sviluppo del sistema respiratorio inizia durante la vita intrauterina e continua dopo la nascita. Le fasi principali dello sviluppo polmonare sono:
- Fase embrionale (settimane 4-7): Si formano le prime vie aeree, come la trachea e i bronchi principali.
- Fase pseudoglandolare (settimane 7-17): Si sviluppano i bronchioli terminali e si inizia la formazione dei vasi sanguigni polmonari.
- Fase canalicolare (settimane 17-27): I bronchioli si ramificano ulteriormente e gli alveoli primitivi iniziano a formarsi.
- Fase sacculare (settimane 27-36): Gli alveoli primitivi si moltiplicano e si differenziano, e i vasi sanguigni polmonari si avvicinano agli alveoli.
- Fase alveolare (dalla 36° settimana alla nascita e oltre): Gli alveoli continuano a moltiplicarsi e a maturare, aumentando la superficie di scambio gassoso. Questo processo continua anche dopo la nascita, con la formazione di nuovi alveoli fino a circa 3 anni di età.
Alla nascita, i polmoni del neonato non sono completamente sviluppati e presentano alcune differenze rispetto a quelli di un adulto:
- Compliance polmonare inferiore: I polmoni sono meno elastici e più rigidi.
- Resistenze delle vie aeree superiori: Le vie aeree sono più strette e offrono maggiore resistenza al flusso d’aria.
- Alveoli immaturi: Gli alveoli sono più piccoli e meno numerosi.
Il primo respiro del neonato è un evento cruciale che richiede una notevole pressione intratoracica per espandere gli alveoli. Nei primi giorni e settimane di vita, il sistema respiratorio si adatta gradualmente alla vita extrauterina, con un aumento della compliance polmonare e una diminuzione delle resistenze delle vie aeree.
Sviluppo della Deglutizione:
La deglutizione è un processo complesso che coinvolge la coordinazione di numerosi muscoli della bocca, della faringe e dell’esofago, controllati da diversi nervi cranici. Lo sviluppo della deglutizione nel neonato avviene in diverse fasi:
- Fase intrauterina (dalla 11°-12° settimana gestazionale): Il feto inizia a compiere i primi atti deglutitori, ingerendo il liquido amniotico. Questo esercizio prepara i muscoli coinvolti nella suzione e nella deglutizione postnatale. Si verifica anche la suzione del dito.
- Riflessi neonatali: Alla nascita, il neonato presenta diversi riflessi che facilitano l’alimentazione, tra cui il riflesso di suzione (attivato dal contatto con il capezzolo o la tettarella) e il riflesso di deglutizione (innescato dalla stimolazione della base della lingua e della faringe).
- Coordinazione suzione-deglutizione-respirazione: Nei primi mesi di vita, il neonato impara a coordinare la suzione, la deglutizione e la respirazione durante l’allattamento. Questa coordinazione è fondamentale per evitare l’aspirazione del latte nelle vie aeree. Inizialmente, i movimenti di suzione possono essere poco precisi, ma con la pratica diventano più efficaci.
- Transizione all’alimentazione complementare (svezzamento): Intorno ai 6 mesi, con lo sviluppo neurologico e motorio, il bambino inizia a sperimentare alimenti solidi e semisolidi. Questo passaggio richiede lo sviluppo di nuove abilità motorie orali, come la masticazione e una deglutizione più complessa. La laringe si abbassa e la lingua assume un ruolo più attivo nella manipolazione del cibo.
- Maturazione della deglutizione: Entro i 3 anni, la deglutizione del bambino raggiunge una competenza simile a quella dell’adulto, con la capacità di gestire diverse consistenze di cibo e liquidi in modo efficiente e sicuro.
È importante notare che lo sviluppo della deglutizione è strettamente legato allo sviluppo del sistema respiratorio. Durante la deglutizione, le vie aeree vengono protette dalla chiusura della laringe e dall’innalzamento del velo palatino, impedendo al cibo o ai liquidi di entrare nella trachea e nei polmoni. Questa coordinazione è vitale per prevenire l’aspirazione e le conseguenti complicanze respiratorie.
Le primissime apnee di Manuel:
Cosa possiamo fare per aiutare lo sviluppo del lattante:
Questo è quanto Gemini ci dice sullo sviluppo di queste due attività fondamentali per lo sviluppo del neonato. Queste fasi e le lore tempistiche possono ridursi rispetto a quello che è il processo fisiologico naturale grazie all’aiuto dei genitori.
Questo avviene innanzitutto con incentivare quanto prima. durante l’auto svezzamento, il neonato a bere in autonomia dal bicchiere. Infatti a differenza dei bicchieri neonatali, che regolano il flusso onde consentire al lattante di deglutire con la stessa dinamica motoria che utilizza quando ciuccia sia la tetta che il biberon, il flusso continuo dell’acqua del bicchiere li aiuterà ad iniziare a sviluppare in anticipo una più corretta deglutizione imparando a gestire l’acqua.
In realtà questo processo è già iniziato grazie a SwimBabySwim e all’apnea che hanno da subito iniziato ad eseguire: man mano che la loro deglutizione maturerà saranno innanzitutto in grado di far bloccare in autonomia alla trachea l’eventuale entrata involontaria di acqua mentra da subito sviluppano la capacità di bloccare il flusso verso i polmoni direzionando verso lo stomaco.
E’ infatti frequente nelle prime lezioni che vi si qualche rigurgito: è un ottimo segnale dell’inizio di questo processo di auto apprendimento, significa che il loro cervello ha evitato di stressare i polmoni chiudendo la trachea. Man mano anche micro rigurgiti termineranno perché il loro cervello bloccherà in toto l’acqua in entrata perché avrà imparato a riconoscerla.
Bevendo dal bicchiere imparerà a gestire ancora meglio l’afflusso di acqua. Questo processo di autoapprendimento può anche essere affiancato all’attività di auto svezzamento iniziando a far assaggiare al lattante la più ampia gamma possibile di sapori. Questo allenerà tanto la deglutizione quanto il suo palato, con le giuste attenzioni nella preparazione, nel taglio e nella somministrazione è possibile ad esempio far sì che già a 12/16 mesi abbiano assaggiato e giudicato tutti i tipi di frutta disponibili stagione per stagione.
La mancanza dei denti, in particolare con la frutta, non è un problema: con le gengive masticano perfettamente e preparando i tagli neonatali delle giuste dimensioni non si correrà alcun rischio.
Il Lavoro in vasca è improntato ad anticipare delle conoscenze che il cervello del bambino comunque nel tempo svilupperebbe: anticipare le tappe, a partire dai muscoli, consente di diminuire drasticamente i rischi. Prima sarà in grado di sostenere in autonomia il collo prima potrà iniziare l’auto svezzamento. Prima imparerà a scegliere, dosarsi e infilarsi in bocca da solo il cibo più si sentirà autonomo e vorrà essere lui ad usare il cucchiaio prima e la forchetta poi.
Con Manuel stiamo sperimentando tutte queste cose e da genitore so che tanta della sua indipendenza dipende dal modo con cui ci rapportiamo con lui. A volte è difficile, ieri giocando con la sua mini palla è scivolato di faccia sull’asfalto ed è corso da me piangendo tutto spaventato. Nonostante i graffi il pianto disperato è durato pochi istanti: un abbraccio forte, un controllo veloce e una pulita ai graffietti, una pacca sulla spalla ed era già tornato a cercare di domare quella palla antipatica che lo aveva fatto cadere a tradimento. Io probabilmente ai suoi tempi avrei pianto a lungo e sarei rimasto arrabbiato per un bel po’, il fatto che reagisca così mi fa capire che stiamo facendo un buon lavoro rassicurandolo invece di assecondalo e affrontando con un sorriso anche una caduta.
Un buon lavoro perché in vasca Elena con le sue occhiatacce e sorrisi ci ha insegnato quando è il momento di non muoversi e stimolarlo ad alzarsi da solo e quali sono quei momenti in cui invece è fondamentale la parte del genitore protettivo e coccolone. Questa sottile line di confine fa la differenza tra la reazione che hanno il 99% dei bambini e la sua.
Questa spiegazione serve a fugare il primo amletico dubbio che abbiamo relativo ai rischi nel portare un piccolo di 3 mesi in vasca.
Come fa l’apnea Manuel dopo 10 mesi di SwimBabySwim:
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Mauro Lattuada
Sono Mauro, papà di Manuel e nel bellissimo viaggio iniziato a Gennaio 2024, grazie alle ricerche e al lavoro attento di Marinella, la mamma, ad un certo punto abbiamo incontrato Elena e il metodo Swimbabyswim.