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Come si sviluppa l’equilibrio di un neonato

31 Agosto 2025 by

ASD SwimBabySwim Italia

Lo sviluppo dell’equilibrio nei neonati è un processo complesso e graduale, strettamente legato alla maturazione del sistema nervoso e all’acquisizione delle diverse tappe motorie. Non si tratta di un’abilità innata, ma di una capacità che il bambino impara attraverso l’esperienza e l’interazione con l’ambiente.

I sistemi coinvolti

L’equilibrio si basa sull’integrazione di tre sistemi sensoriali principali che lavorano in sinergia:

  1. Sistema vestibolare: Situato nell’orecchio interno, questo sistema è responsabile della percezione del movimento, della gravità e della posizione della testa nello spazio. Si sviluppa già prima della nascita.
  2. Sistema propriocettivo: Con recettori presenti nei muscoli, nelle articolazioni e nei tendini, fornisce al cervello informazioni sulla posizione del corpo e degli arti.
  3. Sistema visivo: Fornisce informazioni sulla posizione del corpo in relazione agli oggetti circostanti. La vista gioca un ruolo fondamentale nel correggere e mantenere l’equilibrio.

Le tappe dello sviluppo

Lo sviluppo dell’equilibrio segue un percorso “cefalo-caudale” (dalla testa ai piedi) e “prossimale-distale” (dal tronco agli arti). Questo significa che il neonato impara prima a controllare la testa e il collo, poi il tronco, e infine gli arti.

  • 0-3 mesi: In questa fase, il neonato ha riflessi primitivi che lo aiutano a sopravvivere. Quando è sdraiato a pancia in giù, inizia a sollevare la testa per brevi periodi, rafforzando i muscoli del collo.
  • 4-6 mesi: Il bambino sviluppa un buon controllo del capo e del tronco. Impara a rotolare sulla schiena e sulla pancia, un’abilità cruciale che lo aiuta a sperimentare cambiamenti di posizione e a lavorare sui muscoli stabilizzatori. Verso i 6 mesi, molti neonati riescono a stare seduti con il supporto e a mantenere la testa dritta.
  • 7-9 mesi: L’equilibrio migliora notevolmente. Il bambino comincia a stare seduto da solo, inizialmente con le mani appoggiate a terra per supportarsi (posizione “a tripode”), poi in modo autonomo. Inizia a gattonare, un’attività che rafforza i muscoli del tronco e delle gambe, prepara il corpo a muoversi in modo coordinato e stabilizza il bacino e il core.
  • 10-12 mesi: Il bambino inizia a sperimentare la stazione eretta. Si tira su aggrappandosi ai mobili, fa i primi passi laterali e impara a gestire le cadute. Questo stadio è cruciale per la transizione alla deambulazione indipendente. L’equilibrio dinamico si perfeziona.
  • 12-18 mesi: Il bambino compie i primi passi da solo. La camminata iniziale è spesso insicura, con le braccia sollevate per bilanciarsi e un passo irregolare. Con la pratica, il passo diventa più fluido e sicuro.

Come supportare lo sviluppo dell’equilibrio

I genitori possono stimolare lo sviluppo dell’equilibrio in modo naturale e giocoso.

  • Gioco a pancia in giù (Tummy time): Questo esercizio aiuta a rafforzare i muscoli del collo, delle spalle e del tronco, essenziali per il futuro controllo posturale.
  • Movimenti dolci: Culle, dondoli e il semplice dondolare il bambino in braccio stimolano il sistema vestibolare.
  • Esplorazione su diverse superfici: Permettere al bambino di gattonare o camminare su tappeti, erba o sabbia lo aiuta ad adattare i suoi movimenti a superfici diverse, affinando il senso propriocettivo.
  • Giochi di equilibrio: Una volta che il bambino cammina, giochi come “uno, due, tre, stella”, salti, percorsi con cuscini o l’uso di una “balance bike” (una bicicletta senza pedali) aiutano a consolidare l’equilibrio e la coordinazione

Come supportare lo sviluppo dell’equilibrio in Acqua

Il metodo SwimBabySwim trasforma l’acqua in una straordinaria palestra multisensoriale, dove l’apprendimento dell’equilibrio è un processo dinamico e continuo. L’obiettivo non è solo insegnare a galleggiare, ma a gestire il proprio corpo nell’acqua, per costruire una solida competenza motoria e neurologica.

Ecco una serie di esempi di esercizi che incarnano perfettamente questo principio, partendo dalle basi per poi aggiungere complessità:

1. Il Galleggiamento Dorsale: Dalla Sicurezza all’Autonomia

Questo esercizio è la base per la fiducia e il controllo in acqua.

  • Apprendimento iniziale: Il bambino, sostenuto saldamente dal genitore o dall’insegnante, impara a distendersi sulla schiena con le orecchie immerse. In questa fase, il supporto è totale e l’obiettivo è far percepire al piccolo la sensazione di essere sostenuto dall’acqua, abituandolo a rilassare i muscoli.
  • Riduzione graduale del supporto: Man mano che il bambino acquisisce confidenza, l’adulto riduce progressivamente la presa. Si passa da un sostegno completo a un leggero tocco sotto la testa per poi eliminare completamente le mani. Questa transizione graduale obbliga il bambino a attivare autonomamente i muscoli stabilizzatori del tronco per mantenere la posizione. È qui che avviene il “ricalibrare” continuo dell’equilibrio, passando da un’azione passiva a una competenza attiva.

2. Galleggianti Instabili: La Ricerca Continua dell’Equilibrio

L’uso di attrezzi galleggianti instabili è il cuore del metodo per sfidare l’equilibrio.

  • Galleggianti e tubi: Fino ai 5/6 mesi il bambino viene posizionato su un  galleggiante ‘anatomico’ con il genitore che lo sostiene e poi lentamente riduce il suo sostegno. Poi, la stabilità viene gradualmente ridotta. Ad esempio, si passa ad esercizi con due tubi, riducendone man mano la lunghezza ad esercizi con un tubo o a un qualsiasi oggetto galleggiante
  • Transizione e ri-formulazione: L’instabilità del nuovo attrezzo costringe il sistema nervoso del bambino a ri-formulare costantemente la ricerca dell’equilibrio. Il piccolo deve aggiustare la posizione del bacino, la distribuzione del peso e il movimento degli arti per evitare di ribaltarsi. Ogni piccolo movimento del corpo diventa una fonte di informazioni che il cervello elabora per affinare l’equilibrio.

3. Esercizi su Tappetini: La Sinergia tra Equilibrio Terrestre e Acquatico

L’uso di tappetini galleggianti introduce un piano d’appoggio semisolido che crea una situazione di instabilità controllata.

  • Posizione prona e supina: Il bambino inizia a stare sdraiato prono o supino sul tappetino. L’instabilità della superficie richiede un continuo lavoro dei muscoli del “core” per mantenere il corpo in linea.
  • Gattonare, camminare, correre: Man mano che la competenza motoria cresce, il bambino viene incoraggiato a gattonare sul tappetino. Successivamente, impara a camminare e, infine, a correre su questa superficie. Ogni passo sul tappetino galleggiante è una sfida per l’equilibrio dinamico, perché il tappetino si sposta e si deforma, costringendo il bambino a bilanciarsi in modo continuo e reattivo.

4. Camminata a Diverse Altezze d’Acqua: Il Ponte tra due Mondi

Questo esercizio prepara il bambino al passaggio da un ambiente all’altro, consolidando l’equilibrio in modo progressivo.

  • Livello basso: Inizialmente, il bambino cammina in acqua molto bassa, dove si sente stabile e tocca il fondo con i piedi. Questo gli permette di mantenere la sicurezza dell’appoggio terrestre ma con la resistenza dell’acqua.
  • Aumento graduale dell’altezza: Successivamente, si sposta in zone in cui l’acqua arriva al ginocchio, poi alla vita e infine al petto. Ogni aumento di livello dell’acqua riduce il sostegno gravitazionale e aumenta la spinta idrostatica, obbligando il bambino a rivedere il proprio baricentro e a utilizzare muscoli diversi per stabilizzarsi.

Questi esercizi non sono semplicemente giochi, ma strategie metodologiche che spingono il bambino a diventare un esploratore del proprio corpo in relazione a un ambiente nuovo e stimolante. L’apprendimento diventa un processo di auto-scoperta, in cui il piccolo impara a fidarsi delle proprie capacità e a muoversi con competenza in ogni situazione.

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La mission di SwimBabySwim Italia è incentrata sull’offrire un’esperienza completa legata all’acquaticità per bambini, con un forte accento sulla sicurezza, l’autonomia e la consapevolezza in acqua.