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Il Ruolo dell’Insegnante nel metodo SwimBabySwim

25 Agosto 2025 by

Elena Cantaboni

Nel metodo SwimBabySwim, l’insegnante è una figura cruciale, un vero e proprio architetto del percorso di apprendimento che funge da guida esperta per il bambino nella scoperta dell’acqua e da mentore per il genitore nel suo ruolo di co-educatore. La sua responsabilità non si limita all’insegnamento di tecniche, ma si estende alla creazione di un ambiente sicuro e stimolante che promuove lo sviluppo olistico del bambino in acqua.

Esperto e Facilitatore

L’insegnante SwimBabySwim ricopre un ruolo multifunzionale, esperto e facilitatore, bilanciando competenza tecnica e sensibilità pedagogica.

Esperto di Sviluppo Acquatico

Possiede una profonda conoscenza delle tappe di sviluppo del bambino da 0 a 3 anni in relazione all’ambiente acquatico, dei riflessi innati e delle modalità più efficaci per trasformarli in competenze volontarie.

Guida del Percorso di Apprendimento

Progetta e adatta il programma didattico alle esigenze specifiche di ogni coppia genitore-bambino, offrendo una progressione personalizzata verso l’autonomia e la sicurezza.

Mentore per il Genitore

Non si limita a dare istruzioni, ma educa e abilita il genitore a diventare il principale facilitatore dell’apprendimento del proprio figlio, trasmettendo conoscenze, fiducia e metodologie.

Creatore di un Ambiente Sicuro e Positivo

È responsabile di garantire un contesto di apprendimento sereno, divertente e privo di stress, dove il bambino e il genitore si sentono a proprio agio nell’esplorare e sperimentare.

Le Responsabilità dell’Insegnante

Le responsabilità dell’insegnante sono ampie e si estendono ben oltre la singola lezione.

Garanzia della Massima Sicurezza

È la responsabilità primaria. L’insegnante deve monitorare costantemente l’ambiente, le interazioni e le reazioni di ogni bambino e genitore, intervenendo prontamente in caso di necessità. Deve prevedere i potenziali rischi e istruire il genitore sulle procedure di prevenzione e gestione.

Esempio 

L’insegnante osserva una coppia genitore-bambino durante un esercizio di galleggiamento col tubo. Se nota una presa insicura del genitore o un atteggiamento iperprotettivo, interviene immediatamente offrendo una spiegazione e una alternativa.

Progettazione di Percorsi Personalizzati

Riconoscere l’unicità di ogni bambino e adattare obiettivi e attività alle sue specifiche tappe di sviluppo motorio, cognitivo ed emotivo. Evitare approcci standardizzati.

Esempio:

Se un bambino mostra una particolare resistenza all’immersione, l’insegnante propone esercizi graduali di familiarizzazione con l’acqua, per costruire fiducia prima di proporre nuovamente l’immersione completa.

Valutazione e Feedback Continuo

Osservare costantemente i progressi del bambino e le capacità del genitore, fornendo feedback costruttivi e specifici per ogni coppia. Questo permette di aggiustare il tiro e mantenere alta la motivazione.

Esempio:

Dopo un esercizio, l’insegnante si rivolge al genitore: “Ottimo lavoro nel tenere Andrea in quella posizione. Ora, prova a ridurre lentamente il tuo supporto per vedere se riesce a tenere il galleggiamento da solo”.

I Compiti dell’Insegnante

I compiti dell’insegnante si traducono in azioni concrete che guidano la lezione e il processo educativo.

Dimostrazione Chiara ed Efficace delle Tecniche

Presentare le prese, i movimenti e le manovre in modo comprensibile e riproducibile per il genitore, utilizzando il linguaggio del corpo e spiegazioni concise.

Esempio

L’insegnante mostra personalmente come si esegue una presa per il galleggiamento dorsale, soffermandosi sui dettagli della posizione delle mani e del sostegno al capo del bambino.

Guida, Correzione e Alternativa 

Durante gli esercizi, l’insegnante deve osservare il genitore e fornire indicazioni precise per migliorare l’esecuzione. Questo include correzioni sulle prese, sull’intensità del supporto e sulla lettura dei segnali del bambino.

Esempio

Mentre il genitore prova un’immersione, l’insegnante dice: “Ricorda il segnale sonoro prima, e soffia un po’ più forte sul viso di Sofia per stimolare la chiusura della glottide.”

Gestione dell’Ambiente e degli Strumenti

Preparare la vasca e disporre gli strumenti (tubi, galleggianti, giochi) in modo funzionale agli esercizi e sicuro per i bambini.

Educazione alla Sicurezza e Prevenzione

Andare oltre il “fare” e insegnare ai genitori il “perché” dietro ogni competenza e regola di sicurezza, enfatizzando i concetti di problem-solving e di autonomia come strategie salvavita.

Esempio

Spiegare ai genitori che l’obiettivo della presa al bordo non è solo un esercizio, ma una competenza vitale in caso di caduta accidentale in acqua, e come replicare questo concetto anche in altre situazioni.

Stimolazione allo Sviluppo Olistico

Proporre attività che non mirino solo all’abilità natatoria, ma che favoriscano lo sviluppo cognitivo (cercare oggetti), emotivo (superare una piccola paura), psicologico (staccarsi dal genitore) e sociale (interazione con altri bambini/genitori).

Esempio

Introdurre giochi che richiedono al bambino di decidere la direzione da prendere o di superare un piccolo ostacolo acquatico, favorendo il pensiero autonomo.

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Elena Cantaboni

Elena Cantaboni

Dal 1996 mi occupo di AcquaMotricità Neonatale e Prenatale e ho avuto il piacere di interagire con più di 3000 famiglie.
Dal 2006 sono Docente di AcquaMotricità Neonatale alla Facoltà di Scienze Motorie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e per Fit One Promotion.
Diplomata all’ISEF, laureata in Scienze Motorie, Coach in PNL e futuro Mentore esperto in Relazioni