Manuel bicicletta

La mail kids per i neonati

26 Luglio 2025 by

Mauro Lattuada

Partiamo da un concetto base: Manuel non toccherà molto a lungo un telefono ma ha già un suo telefono, un suo numero e un suo indirizzo email con un account mail kids per i neonati. Questo perché la scelta che abbiamo fatto di renderlo autonomo parte dal suo primo giorno di vita pensando in anticipo a fattori importanti come quelli della sua identità digitale

Nella vita non si può mai sapere cosa accade e se accadesse qualcosa a uno o all’altro genitore sarebbe difficile per l’altro recuperare i pezzi di comunicazioni con il pediatra, gli esiti degli esami e tanto materiale che ormai viene trattato digitalmente. Creare un cloud di sua proprietà è un modo per tutelare il piccolo consentendo in qualsiasi momento di poter risalire a informazioni certe direttamente dal suo account.

Ma andiamo per gradi: io quando sono con lui ho sempre vicino una cuffia bluetooth. Non parlo quasi mai al telefono quando sto con lui, se devo farlo lo faccio senza avere per le mani un telefono e quando si avvicina blocco lo schermo e glielo faccio vedere dal lato della cover. Entrambi ci impegniamo a non fargli vivere il telefono come il centro attorno a cui gira il mondo: le notifiche le leggiamo se serve dall’orologio e chiediamo sempre a parenti e amici di mostrarglielo il meno possibile. Tant’è che ultimamente quando mi becca lui con in mano il telefono viene  mi spinge a posarlo immediatamente, e va benissimo che sia così.

Perché come si deve fare una email ad un neonato

Dotarlo di un indirizzo kids Google è la scelta da effettuare: si potrà indicare la data di nascita e Google obbligherà immediatamente ad eleggere uno o due responsabili di quell’account. In questo modo l‘indirizzo email sarà limitato nelle funzioni disponibili ma supervisionato per varie funzionalità che serviranno quando cresce.

Così facendo da subito Manuel ha a disposizione su Google Drive un disco contenente tutta la sua storia sanitaria dal momento del parto: condiviso con noi genitori e con la pediatra permette di poter ricostruire nel dettaglio la sua storia sanitaria. Soprattutto consente a noi di poter condividere con chi serve informazioni, esami e così via.

Come si apre un email per un neonato?

Come tutti i genitori avevo aperto un account mentendo sulla data di nascita idi Manuel. Quando c’è stata l’esigenza di darla al Comune per la carta d’identità mi sono posto la domanda sul quanto fosse corretto avere una data inesatta. Sono entrato nel suo account , ho modificato la data inserendo quella giusta e dopo una conferma Google ha attivato tutte le limitazioni dell’account kids.

Se vuoi saperne di più su come funziona trovi tutti i dettagli qui

Chi userà questo indirizzo email:

  • Innanzitutto la pediatra : potrete abilitare l’inoltro delle mail diretta al piccolo a uno o entrambi i genitori così da averne sempre copia mantenendo però una copia nella sua inbox
  • L’amministrazione Comunale: facendo la carta d’identità è possibile fornire al proprio Comune un recapito email del piccolo che servirà per tutte le future comunicazioni.
  • La sua identità digitale: sempre di più la sanità sta digitalizzando processi come l’accesso alle aree riservate, ai documenti on-line e così via. Far sì che il piccolo abbia fin da subito un indirizzo email significa aprire questi account con le sue credenziali e con dati veri che non andranno cambiati quando cresce. 

Via via scoprirete che molti servizi a cui avrete necessità di avere accesso potrete gestirli attraverso questa identità di sua proprietà. In un mondo che evolve verso la digitalizzazione con un indirizzo email state gettando le prime fondamenta di un sistema che vi consentirà di fare molte cose.

Il fotoalbum:

Ovviamente come ogni genitore anche noi abbiamo scattato centinaia di migliaia di foto in questi 16 mesi. Ogni volta che apriamo un nuovo album di ricordi lo condividiamo con l’altro genitore e con lui. Già ora nel suo account ha la storia del pancione della mamma, le primissime foto appena ci è arrivato tra le braccia e una  fitta documentazione fotografica che un domani gli racconterà un pezzo della vita che non può ricordare. I ricordi, quelli strutturati e di cui possiamo avere memoria, inizieranno a 4 anni, nel frattempo glieli teniamo da parte noi. 

Nello stesso modo ogni tanto facciamo degli album da condividere con amici e parenti così anche i nonni la sera stessa posso rivedere le foto della serata passata insieme o della festa di famiglia. 

La rubrica, il telefono e le app indispensabili: 

Il suo telefono, un vecchio Samsung che avevo dismesso, ha una sua micro rubrica coi numeri di tutti i parenti e della pediatra, e alcune app configurate con il suo indirizzo email. Quel telefono quando viaggiamo è nel suo passeggino e lo geo localizza oltre a permettere, capitasse qualcosa, a chi trova il passeggino di mettersi rapidamente in contatto con i familiari e sapere chi è lui e quando è nato.

Il calendario:

Si, ha un suo calendario che inizialmente serviva per pianificare con i familiari le varie visite neonatali dove non sempre potevamo arrivare con il cane e man mano ora gestisce le sue attività sportive in vasca. gli appuntamenti all’asilo e le varie attività giornaliere. In questo modo quando usiamo il nostro abbiamo sempre visibilità dei suoi impegni così da organizzarci al meglio.

Where are U e truecaller:

Come app, oltre ad una app che blocca qualsiasi chiamata se il numero non è presente in rubrica evitando così qualsiasi tipo di disturbo, ha una sua installazione di where are U  con i suoi dati e i dati dei suoi genitori. Chiamando il 112 da quell’apparato si può entrare subito in contatto con i familiari grazie al numero unico emergenza. 

Geolocalizzazione:

Altra funzionalità interessante è la condivisione della posizione basata su google maps e su find my device: tra le funzioni di Google Family Link c’è la possibilità per i genitori di monitorare sia la localizzazione che l’utilizzo dell’apparato. Tradotto che vostro figlio abbia 1 giorno o meno di 14 anni questa soluzione gratuita è perfetta per fare molte cose oltre a gestire l’archivio digitale. 

Potete approfondire molto più a fondo Gogle Family Link qui 

Pro e contro:

L’unica contro che ho avuto è la perdita dell’account youtube: prima di migrare ho fatto un backup dei video contenuti, rigorosamente privati e condivisi solo tra familiari, e li ho messi sul mio account. anche in questo caso sono video privati ma condivisi con lui e la mamma.

In realtà perde la possibilità di caricare video, non l’account in sé, ma questa limitazione ovviamente cancella tutti i video presenti. Possono essere ricaricati sul fotoalbum ad esempio. E accedendo al suo account se ci sono dei suoi video in rete, nel suo caso quelli in piscina, potrete salvarli in una sua playlist.

I pro sono che le promozioni dei pannolini e degli sciacqui nasali arrivano su un account dedicato, posso seguire la comunicazioni con la pediatra e sapere sempre se qualche familiare carica nuove sue foto o video negli album.

Per quanto possa suonare strano ci sono moltissimi motivi per aprire un account email al proprio neonato così come per i minori di 13 anni è possibile far migrare l’account ad un account più consono e protetto.

Ovviamente non mi addentro nella miriade di funzionalità per kids per la gestione dell’installazione e uso delle app, ma noto che gratuitamente Google offre una serie di protezioni che tutti i genitori dovrebbero valutare di usare. Prima tra tutte la limitazione dei contenuti di ricerca anche se passerà davvero molto di tempo prima che Manuel possa maneggiare un telefonino. 

Più in generale penso che dovremmo tutti fermarci e fare una grossa riflessione sull’abuso quasi maniacale che stiamo facendo e facendo fare ai nostri figli del telefono. Incontro genitori che attraversano con il passeggino fuori dalla strisce con una mano impegnata al telefono, altri che in videochiamata fanno andare altalene con lattanti spaventatissimi che sperano di sopravvivere. Io ho quasi smesso di usare i social, ho chiesto a tutti di avvisarmi prima di telefonare così da non disturbare mai per sbaglio i suoi pisolini o  i momenti spensierati di gioco. Non c’è post, cliente o contratto che valga cinque minuti spesi con lui e non mi verrebbe mai in mente di mettere a rischio la sua sicurezza per un selfie o per un like. 

Insomma quando sono così piccoli teniamoceli lontani anche se hanno un loro account.

Detto ciò, andando un po’ contro l’istinto di non mostrarlo mai, ho accettato la proposta di Elena di riprenderlo e documentarne la crescita sportiva perché sempre di più ci stiamo accorgendo di quanto questo percorso su di lui e su noi genitori possa dare risultati importanti. Ed ho trovato giusto condividere con tutti questo percorso che non può essere raccontato se non in prima persona con un (ex) neonato vero.

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Mauro Lattuada

Mauro Lattuada

Sono Mauro, papà di Manuel e nel bellissimo viaggio iniziato a Gennaio 2024, grazie alle ricerche e al lavoro attento di Marinella, la mamma, ad un certo punto abbiamo incontrato Elena e il metodo Swimbabyswim.